LANTERNA – SALITA DEGLI ANGELI – VIA MELEGARI
A piedi: 2 ore
Mezzi pubblici: Linea bus 66, Metro Di Negro
Il simbolo della città, la Lanterna, sorge sulla sommità a mare del promontorio di San Benigno, raso al suolo nei primi anni del secolo scorso per collegare Genova a quello che ancora era un Comune indipendente, l’attuale quartiere di Sampierdarena. Lo spazio ricavato oggi è dominato dai grattacieli sedi di uffici e dal nodo stradale di San Benigno da cui parte la sopraelevata e da cui si accede al casello autostradale di Genova ovest. Le antiche mura della città salivano dalla Lanterna e si arrampicavano sul dorso del promontorio, la zona faceva parte del sestiere di San Teodoro e di quel periodo lontano rimane testimonianza un’antica strada ancora oggi battuta e popolata, salita degli Angeli.
Poco distante dalla fermata “Di Negro” della metropolitana, si imbocca la salita dal piazzale della chiesa di San Teodoro all’incrocio con via Venezia. All’altezza dei civici 9 e 13 inizi a lasciare alle spalle la città moderna, fermati a prendere fiato e voltati, oltre al grazioso campanile di via Venezia si distende sullo sfondo il profilo pungente del colle di Carignano. Giunto al civico 32 addentrati nello scuro sbadiglio di vico chiuso del Portico, che non porta da nessuna parte ed è percorso solo da chi ci abita… L’odore dei lenzuoli stesi si scioglie effervescente nell’aria, e se è vero che il tempo corre inesorabile, è vero anche che ci sono angoli di mondo dove viene meno al suo dovere, dove si isola, per riposare.
Proseguendo la salita, sulla tua sinistra incontri una creuza, via Melegari. Salita degli Angeli è ripida, puoi scegliere se percorrerla sino in cima guadagnando così l’antica porta degli Angeli per poi discendere lungo le mura nella parte alta di Sampierdarena (San Bartolomeo del Fossato) e quindi ricongiungerti con via Melegari, oppure decidere di tagliare, prendendo via Melegari direttamente da salita degli Angeli. L’obiettivo, intanto, non cambia.
Il tracciato originario della creuza da salita degli Angeli (il tratto da San Bartolomeo del Fossato è asfaltato) termina con tre quattro stretti gradini, giunto in cima continua a salire tenendo la destra e troverai una veduta della città davvero unica e speciale. Ti ritroverai di fronte a lei, sull’attenti al suo cospetto: la linea della sopraelevata lungo le facciate di Caricamento e dietro il Porto Antico di Renzo Piano, la ripida ammucchiata di case del centro storico sino ai grattacieli di piazza Dante e agli artigli di Carignano; come una colata di lava i quartieri collinari di Oregina e Castelletto scivolano sino al “cubo” del Teatro Carlo Felice, alle spalle le casette di Apparizione, le alture di Quarto e la cima del Monte Fasce. Ora lei ti vede e ti ascolta, occhi negli occhi, riesci a tenere il confronto? Non abbassare lo sguardo…
Gabriele Serpe
[Lanterna, foto di Daniele Orlandi]