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Orto botanico dell’Università di Genova

Collezioni di felci con esemplari monumentali, alberi fruttiferi tropicali, piante acquatiche, piante carnivore, cedri del Libano sono solo alcune delle specie ospitate presso la struttura

L’orto botanico dell’Università di Genova di Corso Dogali si estende per circa un ettaro sugli antichi poderi di Pietraminuta, nei pressi dell’Albergo dei Poveri, nel quartiere di Castelletto (vai all’approfondimento storico).

Venne istituito nel 1803 con l’acquisizione di una piccola porzione di circa 2000 metri quadri dell’antica tenuta del Collegio di San Gerolamo in Balbi, posseduto dai Gesuiti; si sviluppò rapidamente grazie anche alle capacità del suo primo direttore, Viviani: arrivò, a pochi anni dalla fondazione, a possedere 1011 taxa, soprattutto piante officinali di origine europea, ma anche specie di grande importanza come altissimi cipressi, un vecchio cedro del Libano, una maestosa Firmiana simplex e una sequoia. L’Orto botanico disponeva anche un fiorente centro di ricerca, una biblioteca ricca e un erbario considerevole.

Nel 1835 l’Università acquisì ulteriori 4.000 metri quadri distribuiti su due ampi terrazzi, quattro anni più tardi la direzione venne assunta dal professore Giuseppe De Notaris, uomo di grande talento scientifico e didattico, che diede un grande impulso allo sviluppo del giardino. Nonostante i danni subiti dallo storico gelo dell’inverno 1845-46, alcune specie di quel periodo sono ancora oggi presenti, come le felci arboree e due stupende Angiopteris evecta. Seguì la direzione di Ottone Penzig, che portò alla collaborazione con il baronetto inglese Sir Thomas Hanbury, con cui si decise di costruire il nuovo Istituto di Botanica, che nel 1929 divnene un centro di studio di fama internazionale con collezioni di inestimabile valore.

Il bombardamento e la distruzione dell’Istituto, durante la seconda guerra mondiale portarono profondi cambiamenti alla fisionomia del giardino, che subì ingenti danni. Negli anni successivi l’orto botanico venne riportato all’antico splendore anche grazie al nuovo direttore Rodolfo Pichi Sermolli (1958-72), che la dotò di moderni impianti automatici di apertura, di termoregolazione, di innaffiatura e di umidificazione.

L’orto botanico è inserito nell’antico centro storico della città (vai al percorso 7), comprende sei serre costruite su tre diversi piani che riproducono varie situazioni ambientali. Gli esemplari presenti attualmente si aggirano intorno alle 4000 unità, a rappresentare circa 2000 taxa. Le sei serre presenti ospitano la collezione di felci con esemplari monumentali, alberi spesso fruttiferi tropicali di alto fusto (Ficus, Sterculia, banani, canna da zucchero, cacao), piante acquatiche tropicali, orchidee epifite, il pepe, la vaniglia, il caffè, piante grasse (Aloe, Euphorbia, Agave), Cycadaceae, piante carnivore.

All’esterno sono da ricordare il settore delle piante australiane che ospita un esemplare di wollemi pine , due arboreti e il vialetto delle piante officinali, recentemente ristrutturato dall’Associazione Amici dell’Orto botanico di Genova, cedri del Libano, cipressi e sequoie anche ultracentenari.

L’Orto è anche dotato di una biblioteca specialistica. Le visite guidate gratuite vengono effettuate su prenotazione dagli Amici dell’Orto Botanico dell’Università di Genova (Per informazioni e prenotazioni 334 6060149 / 010 2099376).

Corso Dogali 1M, Genova

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