VILLETTA DI NEGRO – VIA ASSAROTTI – TRENINO GENOVA CASELLA – RIGHI – SAN ROCCHINO
A piedi: 2 ore
Mezzi pubblici: linea bus 64
Corvetto è la piazza delle statue, il re d’Italia Vittorio Emanuele II a cavallo al centro saluta un malinconico Giuseppe Mazzini che non sembra aver voglia di ricambiare. Alle sue spalle si alza Villetta Di Negro, parco degli inizi dell’800 dove tortuose salite si snodano in un chiaro- scuro disegnato dalla vegetazione, fra sassose grotte, cascatelle artificiali, intimi pergolati e aerei ponticelli… il tutto arricchito dal Museo d’Arte Orientale e dalla sua splendida terrazza sul centro cittadino. Dalla cancellata d’ingresso al parco urbano, imbocca la via dei “due teatri”, via Bacigalupo, per giungere in bocca alla chiesetta anglicana del 1878 opera dello stesso architetto che ha progettato il tribunale di Londra e quindi nella coeva piazza Marsala.
Da qui risali la via Assarotti, anch’essa risalente al XIX secolo, con la basilica di S.M. Immacolata, la sinagoga edificata nel 1935 (proprio mentre in Italia iniziavano le prime avvisaglie di antisemitismo fascista) e la chiesa valdese di Genova.
Una volta giunto in piazza Manin (voltandoti ti sorprenderà l’azzurro cristallino del mare dietro la torre di Palazzo Ducale con la bandiera di Genova alla mercé dei venti) tieni la destra e imbocca via della Crocetta sino alla stazione del trenino di Casella. Costruita in epoca fascista, la ferrovia Genova Casella, sotto lo sguardo tagliente del Castello Mackenzie, si arrampica per 25 km verso l’entroterra genovese attraversando la Val Bisagno e la Val Polcevera, su, fino a Casella,
coprendo un dislivello che parte dai 93 metri della partenza fino ai 405 metri dell’arrivo, con una punta massima nei 458 metri di Canova/Crocetta. Un locomotore (la più antica locomotiva elettrica in attività in Italia), qualche vagone e una carrozza bar in stile “belle époque”, sono gli ingredienti che rendono questo viaggio (tappa culinaria d’obbligo a Sant’Olcese, patria del salame) un’esperienza davvero affascinante.
Prosegui verso il castello seguendo le mura di San Bartolomeo, alla tua destra si spalanca la bassa Val Bisagno, i quartieri popolari di Marassi e Staglieno, con lo stadio Luigi Ferraris in primo piano. Prosegui lungo le mura di San Bernardino seguendo la scalinata.
Giunto in cima ecco via Domenico Chiodo, zona residenziale del quartiere di Righi. Dalla piazzetta della fermata dell’autobus godrai di una vista sulla città che saprà dolcemente ripagarti della faticosa salita.
Tornando sui tuoi passi, imbocca nuovamente via mura di San Bernardino e scendi a destra in salita superiore San Rocchino, la creuza che scende in città dall’antichissima porta di San Bernardino (ancora in piedi, timida sotto la strada…). La stretta discesa a valle, beata e silenziosa, attraversa come una crepa sul muro la parte vecchia di Castelletto, diventa salita inferiore di San Rocchino nell’ultimo tratto, sino in piazza Marsala.