CARMINE E CASTELLO D’ALBERTIS

Oggi ho voglia di… fotografare.

 

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Scorci, angoli nascosti fra le case in stile genovese, un belvedere a picco sulla città, il giardino e le torri del Castello D’Albertis. Un percorso in salita, veloce e non troppo faticoso, che vi porta dal medioevo alla Genova ottocentesca sino alla loggia del Capitano D’Albertis dei primi del 900. Il tutto, ovviamente, a portata di obiettivo!
Partiamo dal borgo del Carmine (vedi il percorso alla scoperta del Centro Storico), la pendice nascosta della Città Vecchia, arroccata sul dorso del colle di Castelletto. Il piccolo ma fitto dedalo di strade è lì apposta per concederti l’opportunità di camminare senza sapere dove andare. Scoprirai piazza San Bartolomeo all’Olivella e piazza della Giuggiola, metterai i piedi in uno di quegli angoli che Genova non ha alcuna intenzione di mostrare, violerai la sua intimità completamente avvolto dal silenzio. Salendo sbucherai a pochi passi dall’Albergo dei Poveri, imponente struttura edificata a metà del 1600 per ospitare i cittadini disagiati della Repubblica di Genova. Prosegui lungo corso Dogali sino alla casa natale del poeta genovese Eugenio Montale, qui troverai la salita Aldo Li Gobbi che ti condurrà al belvedere Don Ga in compagnia del pino marittimo suicida che le radici con immenso sforzo continuano a tenere ancorato al terreno. Il Castello D’Albertis è alle tue spalle all’incrocio fra Corso Firenze e Corso Dogali. Il suo giardino è ricco di forme sinuose e folta vegetazione, lì ti attendono il Museo delle Culture del Mondo e le vedute mozzafiato dal mastio e dalla balconata. Per scendere a valle puoi prendere l’ascensore Balbi-Montegalletto proprio di fronte all’ingresso del Castello.

 

Gabriele Serpe